L’asma: che cos’è, sintomi, diagnosi e trattamento

L’asma è una condizione complessa e diffusa nella popolazione. Ci sono tra i 100 e i 150 milioni di persone che soffrono di questa condizione in tutto il mondo. Si stima che circa il 10% dei soggetti asmatici presenti una forma più severa della malattia, coinvolgendo circa 300.000 persone solo in Italia.

Per affrontare questa complessa sfida, è essenziale proporre ai pazienti un percorso preferenziale che permetta una diagnosi precoce e corretta dell’asma grave, riducendo i tempi di attesa e favorendo un maggiore accesso alle cure. 

In questo articolo, vogliamo parlare dell’asma, condizione che sicuramente avrai sentito nominare, ma che potresti non conoscere a fondo. Vediamo cos’è l’asma, quali sono i sintomi e come si tratta.

Cos’è l’asma

L’asma è una patologia cronica delle vie respiratorie caratterizzata da infiammazione, restringimento delle vie aeree (broncospasmo) e produzione eccessiva di muco. Questi processi causano una riduzione del flusso d’aria nei polmoni, manifestandosi con sintomi quali respiro sibilante, tosse persistente, sensazione di oppressione toracica e difficoltà respiratoria. 

L’asma è spesso scatenata da fattori come allergeni, irritanti ambientali o infezioni respiratorie. Sebbene la malattia non possa essere completamente curata, è possibile gestire efficacemente i sintomi attraverso una combinazione di farmaci antinfiammatori e broncodilatatori, nonché evitando i fattori scatenanti noti. 

La gestione ottimale dell’asma richiede una stretta collaborazione tra il paziente e il medico per monitorare i sintomi e regolare il trattamento in base alle necessità individuali. Ma quali sono questi sintomi e come si ottiene una diagnosi?

Come riconoscere l’asma: i sintomi e la diagnosi

I sintomi dell’asma possono variare notevolmente tra gli individui, ma comunemente includono episodi di fiato corto, respiro sibilante durante l’espirazione, tosse e una sensazione di oppressione toracica. Questi possono essere scatenati da fattori come allergeni, esercizio fisico, stress o esposizione a irritanti ambientali. 

È fondamentale rivolgersi a un medico se si sospetta di avere l’asma o se i sintomi persistono per più di qualche giorno, poiché la diagnosi precoce e l’avvio del trattamento sono cruciali per gestire efficacemente la condizione. Lo specialista che si occupa di curare l’asma è lo pneumologo.

La diagnosi di asma coinvolge tipicamente una valutazione dettagliata dei sintomi e della storia medica del paziente, oltre a esami strumentali come la spirometria. Questo test di funzionalità polmonare misura la quantità di aria che una persona può inspirare ed espirare e la velocità con cui può farlo. Altri esami, come la misurazione del picco di flusso espiratorio e i test allergici, possono essere utilizzati per confermare la diagnosi e identificare eventuali trigger specifici dell’asma. Inoltre, è importante escludere altre condizioni respiratorie che possono presentare sintomi simili all’asma.

Trattamento per l’asma

Il trattamento dell’asma si basa sull’uso combinato di farmaci broncodilatatori, che rilassano i muscoli delle vie aeree per migliorare il flusso d’aria, e farmaci antinfiammatori, che riducono l’infiammazione delle vie respiratorie e la produzione di muco.

Altri farmaci, come gli antistaminici, possono essere utilizzati per gestire le reazioni allergiche associate all’asma. Tuttavia, è cruciale integrare il trattamento farmacologico con misure preventive, come l’evitare i trigger noti e adottare uno stile di vita sano, per ottenere un controllo ottimale della malattia.

Tenere sotto controllo l’asma

È fondamentale rivolgersi periodicamente a uno pneumologo per la gestione ottimale dell’asma, poiché questa condizione richiede una valutazione e un monitoraggio regolari per garantire un controllo efficace dei sintomi e prevenire complicazioni. Lo pneumologo è un esperto nella diagnosi e nel trattamento delle malattie respiratorie e può fornire una valutazione dettagliata della gravità della malattia, nonché un adeguato aggiornamento del piano terapeutico in base all’evoluzione del quadro clinico del paziente.

In generale, è consigliabile sottoporsi a una valutazione almeno una volta all’anno, ma nei casi di asma più grave o instabile, le visite possono essere programmate con una frequenza maggiore, ad esempio ogni sei mesi.

Durante la visita, lo pneumologo eseguirà una valutazione approfondita dei sintomi e della risposta al trattamento attuale, oltre a esaminare eventuali complicanze o comorbidità (patologie e disturbi correlati all’asma). Test di funzionalità polmonare, come la spirometria, sono essenziali per valutare la capacità respiratoria e monitorare l’andamento della malattia nel tempo. Basandosi sui risultati di questi test e sulla storia clinica del paziente, lo pneumologo apporterà eventuali aggiustamenti al piano terapeutico, che può includere l’ottimizzazione dei farmaci, la modifica dello stile di vita e l’istruzione del paziente sull’auto-gestione dell’asma.

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