La storia dell’endometriosi è relativamente recente. La prima descrizione ufficiale risale al 1840, ad opera del medico tedesco Karl Rokitansky. Tuttavia, solo nel XX secolo si è iniziato a comprenderne appieno la natura e le sue implicazioni. Poi, di recente, grazie anche ai social e alla divulgazione medico scientifica, sempre più donne hanno deciso di effettuare visite ginecologiche più approfondite e molte hanno scoperto che i loro sintomi erano dovuti all’endometriosi.
Ma che cos’è esattamente l’endometriosi? Spiegata con termini medici, è una condizione caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale al di fuori dell’utero. Si stima che ne siano colpite circa 190 milioni di donne nel mondo, circa il 10% delle donne in età fertile, rendendola una delle malattie ginecologiche più comuni.
L’endometriosi può colpire donne di tutte le età, sebbene sia più comune tra i 25 e i 40 anni. Nonostante la sua diffusione, l’endometriosi è rimasta per troppo tempo una malattia silenziosa e misconosciuta, con ritardi diagnostici che possono arrivare anche a 7 anni.
Cosa succede se hai l’endometriosi?
Non tutte le donne sanno esattamente che cosa sia l’endometriosi e, quindi, non cercano una diagnosi. Le donne affette da endometriosi possono manifestare una serie di sintomi variabili. Il dolore pelvico è il sintomo più comune e può verificarsi durante le mestruazioni, i rapporti sessuali o la defecazione, presentandosi in forme diverse come acuto, crampiforme o pulsatile, con intensità variabile. Molte donne pensano che questi siano normali sintomi legati ad attività comuni, ma non è così.
Le donne con questa condizione spesso sperimentano stanchezza cronica e mancanza di energia, che possono influire significativamente sulla loro qualità della vita. Non si tratta sempre di sintomi legati a una carenza di nutrienti, alla depressione, allo stress. Se percepisci tutta questa serie di sensazioni, devi prenotare una visita ginecologica il prima possibile.
L’endometriosi è infatti una delle principali cause di infertilità femminile, poiché può interferire con il rilascio degli ovuli e la funzione delle tube di Falloppio. Ma l’endometriosi non causa solo sintomi legati alla sfera sessuale. Problemi intestinali come diarrea, stitichezza e dolore rettale possono essere causati dalle lesioni endometriosiche che interessano l’intestino. Allo stesso modo, lesioni che coinvolgono la vescica possono portare a sintomi urinari come minzione frequente, dolore durante la minzione e presenza di sangue nelle urine.
Per liberarsi da questi sintomi, è bene individuare in fretta i sintomi dell’endometriosi.
Perché ci si ammala di endometriosi?
Ora che sai come riconoscere l’endometriosi, è il momento di analizzarne le cause. Queste ultime non sono ancora completamente comprese, ma esistono diverse teorie che cercano di spiegare questa condizione complessa. Una delle ipotesi più discusse è quella della mestruazione retrograda, secondo cui il sangue mestruale, invece di uscire dall’utero come di consueto, potrebbe risalire attraverso le tube di Falloppio e impiantarsi su altri organi nella pelvi.
Un’altra teoria suggerisce che un sistema immunitario compromesso possa contribuire all’endometriosi. In questo caso, un sistema immunitario debole potrebbe non riuscire a rimuovere efficacemente le cellule endometriali che si trovano al di fuori dell’utero. Inoltre, i fattori genetici sembrano giocare un ruolo importante, poiché l’endometriosi sembra essere più comune tra le donne che hanno familiari con la stessa condizione.
Infine, gli squilibri ormonali sono considerati un altro possibile fattore scatenante. Livelli elevati di estrogeni e bassi livelli di progesterone potrebbero influenzare lo sviluppo e la progressione dell’endometriosi. Per via di queste cause, non è possibile prevenire l’endometriosi.
Tuttavia, ad oggi, è possibile ricevere una diagnosi accurata e in giovane età, per cominciare da subito a trattare i sintomi e a condurre una vita senza dolore.
Come si diagnostica l’endometriosi?
La diagnosi dell’endometriosi può essere complessa a causa della variabilità dei sintomi e dell’assenza di un test specifico. Per accertare la presenza di questa condizione, vengono utilizzate diverse procedure diagnostiche.
Innanzitutto, il medico può eseguire un esame pelvico, durante il quale potrebbe essere possibile individuare noduli o masse dolorose. Un’altra tecnica comune è l’ecografia pelvica, che può aiutare a rilevare la presenza di cisti o noduli legati all’endometriosi. Per ottenere un’immagine più dettagliata degli organi pelvici e identificare le lesioni, viene spesso utilizzata la risonanza magnetica (RMN).
Infine, la laparoscopia, una procedura chirurgica invasiva, consente di visualizzare direttamente gli organi pelvici e di prelevare campioni di tessuto per una biopsia, fornendo così una conferma più precisa della diagnosi.
Come si cura l’endometriosi?
Attualmente, non esiste una cura definitiva per l’endometriosi, ma sono disponibili diverse opzioni di trattamento che possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita. Tra le opzioni farmacologiche, si possono utilizzare antidolorifici e antinfiammatori per alleviare il dolore. Inoltre, gli ormonali come la pillola anticoncezionale e il progesterone, così come gli agonisti del GnRH, che sopprimono la produzione di estrogeni, possono ridurre la crescita delle lesioni endometriosiche.
In alcuni casi, l’intervento chirurgico può essere necessario. La chirurgia laparoscopica o laparotomica può rimuovere le lesioni endometriosiche e, nei casi più gravi, si può ricorrere a procedure più invasive come l’isterectomia o l’ooforectomia.
Alcune donne trovano sollievo anche attraverso terapie alternative, come l’agopuntura, che possono contribuire a gestire i sintomi e migliorare il benessere generale.
Conclusioni
L’endometriosi non rappresenta solo una malattia fisica, ma incide profondamente anche sul piano sociale e psicologico delle donne che ne sono affette. Il dolore invisibile, le barriere diagnostiche e lo stigma spesso rendono difficile per le pazienti trovare comprensione e supporto adeguati.
È cruciale una diagnosi precoce e l’accesso a trattamenti adeguati per migliorare la qualità della vita delle donne con endometriosi. Informare le pazienti sui loro diritti e fornire il giusto supporto per affrontare le sfide fisiche, emotive e sociali è essenziale. La ricerca continua è altrettanto importante per scoprire nuove cure e migliorare i trattamenti esistenti.
Promuovere la consapevolezza e la solidarietà è fondamentale per combattere lo stigma e la discriminazione. La collaborazione tra medici, ricercatori, pazienti e associazioni di sostegno può fare la differenza nella diagnosi, nel trattamento e nel miglioramento della qualità della vita delle donne con endometriosi.
Se sospetti di avere endometriosi o desideri discutere i tuoi sintomi con un esperto, ti invitiamo a contattare MED di Cremona per prenotare una visita ginecologica.