La cataratta: tutto quello che c’è da sapere

C’è una malattia che è considerata la principale causa di cecità a livello mondiale, interessando circa il 50% degli individui sopra i 60 anni e l’80% di quelli oltre gli 85 anni. Si stima che nel 2023 circa 2,2 miliardi di persone a livello globale ne fossero affette, con un numero destinato ad aumentare significativamente nei prossimi anni a causa dell’invecchiamento della popolazione.

Stiamo parlando della cataratta. Che cos’è?

La cataratta consiste nell’opacizzazione del cristallino, la lente trasparente situata all’interno dell’occhio, responsabile della messa a fuoco della luce sulla retina. Normalmente, il cristallino ha una consistenza gelatinosa e trasparente, permettendo alla luce di attraversarlo senza distorsioni. Tuttavia, con l’avanzare dell’età o a causa di altri fattori, le proteine che compongono il cristallino si aggregano in modo anomalo, causando la sua opacizzazione.

Scopriamo di più sulla cataratta, quali sono le cause, i trattamenti e come prevenire questa malattia.

Fattori di rischio

La prima domanda che i medici e i pazienti si pongono sulla cataratta è sicuramente cosa la provochi. L’età rappresenta il principale fattore di rischio per lo sviluppo della cataratta. Tuttavia, nel 5% dei casi, la malattia colpisce i giovani sotto i 50 anni. Quindi quali possono essere gli altri fattori di rischio?

Il diabete è particolarmente significativo, poiché i diabetici presentano un rischio doppio rispetto a chi non ne soffre. Inoltre, il fumo costituisce un importante causa dello sviluppo della malattia, soprattutto per la cataratta nucleare.

L’esposizione ai raggi ultravioletti (UV) del sole, se eccessiva, è un altro elemento che può contribuire all’aumento del rischio di cataratta. L’assunzione prolungata di steroidi, sia per via sistemica che topica, è associata a un incremento della probabilità di sviluppare questa patologia. Anche i traumi oculari, che possono danneggiare il cristallino, sono riconosciuti come possibili cause. Infine, esiste una predisposizione genetica che rende alcune persone più suscettibili alla cataratta.

Sintomi della cataratta

Come si fa a capire se si ha la cataratta? I sintomi si sviluppano gradualmente e spesso iniziano con una leggera sfuocatura della vista. Col tempo, questa visione offuscata diventa più pronunciata, interferendo con le attività quotidiane. Molti pazienti notano una riduzione significativa della visione notturna, rendendo difficoltosa la guida al buio. Inoltre, la sensibilità alla luce intensa aumenta, causando disagio quando si è esposti a fonti di luce diretta, come il sole o i fari delle automobili.

Un altro sintomo comune della cataratta è la percezione di aloni o abbagliamenti intorno alle luci, specialmente di notte. Anche la capacità di distinguere i colori può essere compromessa, con i colori che appaiono meno vividi e più sbiaditi. In alcuni casi, i pazienti possono sperimentare una visione doppia, che rende difficile concentrarsi su oggetti specifici.

I pazienti che ne soffrono sentono la necessità di cambiare spesso la prescrizione degli occhiali, poiché la visione continua a deteriorarsi nonostante l’uso di lenti correttive aggiornate

Questi sintomi possono indicare la presenza di cataratta, ma la conferma avviene solo grazie a un esame oculistico completo che include una valutazione dettagliata della vista e un’analisi del cristallino utilizzando una lampada a fessura. Si tratta di uno strumento che consente al medico di esaminare la struttura del cristallino e identificare eventuali opacità. 

In alcuni casi, può essere necessario un esame con ultrasuoni per valutare il cristallino in modo più approfondito e determinare la gravità della cataratta. Questa procedura diagnostica è fondamentale per stabilire il grado di avanzamento della cataratta e pianificare il trattamento più appropriato, che solitamente comporta un intervento chirurgico per rimuovere il cristallino opacizzato e sostituirlo con una lente artificiale. 

Ma è sempre necessario procedere con l’intervento chirurgico?

Esistono trattamenti conservativi per la cataratta?

Al momento, non esistono trattamenti conservativi definitivi per guarire completamente la cataratta. Non ci sono farmaci che possano ripristinare la trasparenza del cristallino, ma solo che frenano la progressione della patologia.

Con il tempo, anche se si conduce una vita sana e si interviene sui fattori di rischio della cataratta, la vista continuerà a peggiorare e, nella maggior parte dei casi, l’intervento chirurgico diventa la soluzione inevitabile per ripristinare una vista accettabile.

L’intervento di cataratta consiste nella rimozione del cristallino opaco e nella sua sostituzione con una lente intraoculare artificiale. Si tratta di un intervento sicuro ed efficace, con un alto tasso di successo e una rapida guarigione.

La facoemulsificazione con impianto di IOL (Intraocular Lens) è il trattamento definitivo per ripristinare la vista nei pazienti affetti da opacizzazione del cristallino. Si tratta di una procedura ambulatoriale che si svolge in anestesia locale, mediante gocce anestetiche. Durante l’intervento, che dura circa 15-30 minuti, il chirurgo oculista crea una piccola incisione corneale e inserisce uno strumento a ultrasuoni o laser per frammentare e aspirare il cristallino opaco. Successivamente, viene inserita una lente intraoculare artificiale al posto del cristallino rimosso. Questa lente, biocompatibile e permanente, può anche correggere difetti refrattivi preesistenti come miopia, ipermetropia e astigmatismo. Dopo l’inserimento della IOL, la strumentazione viene rimossa e l’incisione chiusa senza bisogno di suture.

La guarigione è generalmente rapida, con miglioramenti visivi nelle prime 24-48 ore. Dopo l’intervento, è importante seguire le istruzioni del chirurgo, come l’uso di colliri per prevenire infezioni, indossare una benda protettiva e evitare attività fisiche intense. I controlli oculistici successivi monitorano la guarigione e la vista. 

Conclusioni

La cataratta rappresenta una condizione comune che può offuscare la vista e incidere negativamente sulla qualità della vita. Tuttavia, grazie ai progressi della medicina e all’intervento chirurgico, è possibile trattare efficacemente questa patologia e ripristinare una vista nitida.

Mantenere un’acuità visiva ottimale è fondamentale per l’autonomia e il benessere di ogni individuo. Per questo motivo, è importante sottoporsi regolarmente a visite oculistiche, non solo per diagnosticare e trattare eventuali patologie, ma anche per prevenirle.

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